Aria nella pancia? Cause e trucchi per eliminarla, e con essa i tanti fastidi che ne possono derivare. L’aria nella pancia è un disturbo funzionale, colpisce circa il 15% della popolazione mondiale, e si forma per una serie di cause che, in parte, sono modificabili, ovvero possono essere eliminate adottando un corretto stile di vita. Durante la digestione, quasi inevitabilmente, alcuni alimenti, chi più e chi meno, fermentano e danno luogo alla formazione di una certa quantità di gas che, se modesto, viene naturalmente smaltito dall’organismo in quanto viene assorbito dalla mucosa intestinale, immesso in circolo ed eliminato attraverso il normale scambio gassoso. Se invece la quantità di aria è eccessiva, questa non può essere eliminata naturalmente e allora si forma quell’antiestetico gonfiore accompagnato anche da alcuni disturbi che possono essere causa di non pochi fastidi.
Le cause, a parte la fermentazione degli alimenti, possono essere diverse. Si va da uno squilibrio della flora batterica intestinale, alla presenza di diverticoli, cosa abbastanza comune ad una certa età, o anche a malattie più serie o, in ultima analisi, ad un errato stile di vita, ma questo è possibile modificarlo. Chi fuma è più esposto a questo problema in quanto, inevitabilmente, ingurgita una certa quantità di aria, come accade anche a chi ha l’abitudine di mangiare caramelle o soprattutto di masticare chewingum. Una regolare attività fisica riduce sensibilmente il problema in quanto aiuta a ripartire i gas.
L’alimentazione, anche in questo caso, ha una importanza rilevante. Le bevande gassate, le fibre, alcuni legumi come i fagioli, alcune verdure a foglia larga che tendono a fermentare durante la digestione, tuttavia molto dipende anche dalla predisposizione individuale. Esempio classico sono i vegetariani o i vegani che, nonostante la loro alimentazione sia soprattutto a base di alimenti vegetali, non ne soffrono in modo particolare in quanto la loro flora batterica intestinale si è in qualche modo adeguata al loro regime alimentare. Vi sono alimenti che più di altri possono essere causa di questi problemi.
Recentemente, uno studio australiano ha coniato il termine Fodmap, acronimo dall’inglese Fermentable Oligo-Di-Monosaccharides and Polyols, che tradotto in italiano sarebbe Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi Fermentabili e Polioli. Si tratta di carboidrati presenti in alcuni alimenti che vengono assorbiti solo in parte, per cui fermentano dando luogo alla formazione di gas addominali, come ad esempio il lattosio, il fruttosio, i polioli. Vi sono quindi alimenti ad alto contenuto di Fodmap come gli asparagi, i carciofi, il cavolfiore, le cipolle, le mele, i fichi, il mango, le albicocche, le spezie, alcuni cereali, carne e pesce e buona parte della frutta secca. Vi sono poi quelli a basso contenuto di Fodmap come i kiwi, le banane, la lattuga, le carote e le patate. Riducendo il consumo di alimenti ad alto tenore di Fodmap è possibile anche ridurre il problema del gonfiore del 25-30%.
Anche in questo caso la prevenzione è la strada da seguire per ridurre il problema, per cui è necessario fare attenzione ad alcuni comportamenti, oltre che agli alimenti da utilizzare.
In tutti i casi vi sono alcuni alimenti che sono dei veri e propri antigas naturali, come i finocchi e il cumino, una spezia molto utilizzata nella cucina dei paesi del Nord Africa.
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Le cause, a parte la fermentazione degli alimenti, possono essere diverse. Si va da uno squilibrio della flora batterica intestinale, alla presenza di diverticoli, cosa abbastanza comune ad una certa età, o anche a malattie più serie o, in ultima analisi, ad un errato stile di vita, ma questo è possibile modificarlo. Chi fuma è più esposto a questo problema in quanto, inevitabilmente, ingurgita una certa quantità di aria, come accade anche a chi ha l’abitudine di mangiare caramelle o soprattutto di masticare chewingum. Una regolare attività fisica riduce sensibilmente il problema in quanto aiuta a ripartire i gas.
L’alimentazione, anche in questo caso, ha una importanza rilevante. Le bevande gassate, le fibre, alcuni legumi come i fagioli, alcune verdure a foglia larga che tendono a fermentare durante la digestione, tuttavia molto dipende anche dalla predisposizione individuale. Esempio classico sono i vegetariani o i vegani che, nonostante la loro alimentazione sia soprattutto a base di alimenti vegetali, non ne soffrono in modo particolare in quanto la loro flora batterica intestinale si è in qualche modo adeguata al loro regime alimentare. Vi sono alimenti che più di altri possono essere causa di questi problemi.
Recentemente, uno studio australiano ha coniato il termine Fodmap, acronimo dall’inglese Fermentable Oligo-Di-Monosaccharides and Polyols, che tradotto in italiano sarebbe Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi Fermentabili e Polioli. Si tratta di carboidrati presenti in alcuni alimenti che vengono assorbiti solo in parte, per cui fermentano dando luogo alla formazione di gas addominali, come ad esempio il lattosio, il fruttosio, i polioli. Vi sono quindi alimenti ad alto contenuto di Fodmap come gli asparagi, i carciofi, il cavolfiore, le cipolle, le mele, i fichi, il mango, le albicocche, le spezie, alcuni cereali, carne e pesce e buona parte della frutta secca. Vi sono poi quelli a basso contenuto di Fodmap come i kiwi, le banane, la lattuga, le carote e le patate. Riducendo il consumo di alimenti ad alto tenore di Fodmap è possibile anche ridurre il problema del gonfiore del 25-30%.
Anche in questo caso la prevenzione è la strada da seguire per ridurre il problema, per cui è necessario fare attenzione ad alcuni comportamenti, oltre che agli alimenti da utilizzare.
In tutti i casi vi sono alcuni alimenti che sono dei veri e propri antigas naturali, come i finocchi e il cumino, una spezia molto utilizzata nella cucina dei paesi del Nord Africa.
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